“Mi chiamo Carla e vivo a Tel Aviv, Israele. Mi sono trasferita principalmente per lavoro. In realtà fin da bambina ho immaginato la ‘me adulta’ all’estero, ho fantasticato su diversi luoghi, Medio Oriente incluso, e oggi sono qui per davvero. Ricordo che all’incirca a otto anni, dopo aver sentito parlare a scuola della guerra in Angola, tornai a casa e dissi a mio padre che sapevo cosa volevo fare nella vita: trasferirmi in Angola e salvare i bambini dalla guerra. Non ricordo perché desiderassi una cosa del genere nell’infanzia ma so che, crescendo e studiando medicina, ho accumulato motivazioni pratiche che mi hanno spinto a cercare un posto migliore per praticare la mia professione. Non ho mai avuto dubbi che me ne sarei andata dopo l’Università.”
Pubblicato il 11.02.2022
da: Pranzalito (TO)
a: Tel Aviv, Israele
#israele #scapàdaca #piemontesinelmondo #piemontesiallestero #telaviv #pranzalito
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Pubblicato il 11.02.2022
da: Pranzalito (TO)
a: Tel Aviv, Israele
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“Sono medico e mi sto specializzando in Neurochirurgia. Ho studiato medicina a Milano e ricordo fin dal primo anno di voler occuparmi di una qualche branca chirurgica. Lo studio della Neuroanatomia mi indirizzò definitivamente verso la Neurochirurgia. Onestamente penso che parte della decisione di intraprendere una specialità competitiva e a prevalenza maschile sia stata anche dettata proprio dalla percezione di qualcosa di difficile che è di solito sconsigliato alle donne.”
Pubblicato il 15.02.2022
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Pubblicato il 15.02.2022
“Avevo degli amici qui già prima di trasferirmi ed è una cosa che mi ha aiutato molto. Sono stata in buoni rapporti con i miei coinquilini e ho degli amici sul posto di lavoro. Oggi ho un fidanzato che è uno dei miei riferimenti principali qui. Ma non c’è niente da fare, ci si sente sempre un po’ stranieri. Specialmente in uno stato non laico dove non essere ebrea è ancora considerata una mancanza importante. È stata la prima volta in cui ho provato sulla mia pelle il razzismo.
Non ho conosciuto altri piemontesi qui a Tel Aviv.”
Pubblicato il 18.02.2022
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Pubblicato il 18.02.2022
“I momenti difficili non sono pochi perché il lavoro è molto intenso. Ci sono settimane in cui lavoro dalle 6 del mattino alle 8 di sera 6 giorni su 7. Le guardie durante almeno 28 ore di fila. Ed essendomi trasferita da sola, in un paese con una lingua diversa che all’inizio non conoscevo, con una burocrazia molto stramba e diversa dalla nostra, l’inizio è stato davvero difficile. Sicuramente un momento molto intenso è stato il recente conflitto a maggio. Sono stati lanciati molti razzi su Tel Aviv, le sirene suonavano più volte al giorno. È stato molto stressante, non ho quasi mangiato nulla per una settimana a causa dello stress. Comunque faccio un lavoro che mi piace e che penso sia importante, ho ciò di cui ho bisogno, sono innamorata. Posso essere felice praticamente ogni giorno.”
Pubblicato il 22.02.2022
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Pubblicato il 22.02.2022
“Qui le cose meno belle sono le tensioni tra i vari gruppi (ebrei, arabi, beduini, ecc.), lo sporco delle strade, il caldo asfissiante estivo, l’impazienza della gente. Le cose più belle sono il senso di comunità, il non lasciar solo chi ha bisogno, il cibo, il sole brilla tantissimo, il deserto. Prima ho vissuto in un paesino chiamato Pranzalito per i primi 16-17 anni poi mi sono trasferita a Ivrea dopo il divorzio dei miei genitori. A 19 anni mi sono trasferita a Milano. Non mi manca nulla e spero proprio di non dover tornare a vivere in Italia.
Qui in Israele tutti adorano l’Italia e il cibo italiano ma io in realtà non ci penso troppo spesso al Bel Paese in termini generali. È lo stato dove sono nata. Punto.”
Pubblicato il 25.02.2022
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Pubblicato il 25.02.2022
“Durante il lockdown ho avuto dei momenti di ansia pensando che i miei genitori o mia nonna potessero ammalarsi gravemente e che non li avrei rivisti mai più. In generale penso sia stato un momento storico molto interessante. A me personalmente ha fatto riflettere molto. Nella pratica, in ospedale c’è stato un periodo di poco lavoro perché molti interventi non urgenti sono stati sospesi e questo mi ha dato tempo di riposare, fare lunghe passeggiate, meditare e adottare il mio cane che è l’essere vivente più dolce che conosca.”
Pubblicato il 01.03.2022
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Pubblicato il 01.03.2022