“Mi chiamo Giulia sono Infermiera in Terapia intensiva e vivo a Oxford, UK. Nel 2018 vivevo a Torino e cercavo lavoro. Dopo due mesi ho fatto due colloqui e ho cominciato a lavorare (sottopagata e di notte). Ho fatto richiesta di lavorare in Inghilterra, mi hanno chiamata dopo un paio d’ore e sono stata presa. Mi è sembrata l’unica cosa intelligente da fare.
Vivo con il mio partner, italiano. Gli inglesi ci mettono un po’ ad aprirsi ma quando lo fanno sei a bordo! E nelle città grandi ci sono sempre comunità di expat. Per me ci è voluto da 6 a 9 mesi per legare con qualcuno.”

“Oxford è molto internazionale e piena di vita, vicina al countryside e anche a Londra. É piena di opportunità. Ma allo stesso tempo è vista da molti come meta momentanea e vedi tanti amici tornare a casa loro ed è triste.
Tra i miei momenti migliori come expat c’è il fatto di poter camminare nel countryside inglese con amici e fare un bel picnic, invece i momenti difficili sono i primi sei mesi in cui ci si sente persi a dover costruire tutto da capo.”

“Di Torino mi mancano i miei amici storici e la mia famiglia, in generale il cibo e la bellezza dell’Italia. Non mi mancano invece molti aspetti degli italiani (disorganizzati, a volte maleducati/non gentili nell’approcciarti per strada o in negozi), la lentezza della burocrazia italiana e la non tecnologia di TUTTO. Dall’estero vedo l’Italia come un posto dove prima o poi tornerò.
Il periodo di lockdown e pandemia mi ha dato l’occasione di vivere di più l’Inghilterra e Oxford, ma allo stesso tempo la mia famiglia mi è mancata molto.”